Testimonial: Fernando Bandini

 

 

 

 

 

Géza Szocs e Tomaso Kemeny

passano il testimone a Fernando Bandini

 

 

Caorle, Municipio - Sala di rappresentanza

01/06/2012 - ore 17:30

 

 

 

 

 

 

E' stato Fernando Bandini il Testimonial della quinta edizione di fluSSidiverSi.

 

Bandini aggiunge così, nel Libro d’oro di Flussidiversi, il suo nome a quelli di Andrea Zanzotto,  Christoph Wilhelm Aigner, Parizia Valduga, Géza Szőcs , poeti incoronati da Flussidiversi nelle precedenti edizioni.

 

Anche Bandini, come i suoi predecessori, ha lasciato un ricordo indelebile della sua presenza a Caorle: un breve componimento il cui testo è stato scolpito sulle pietre della Scogliera dell’arte, sul lungomare dell’antico borgo lagunare.

 

Fernando Bandini, nato nel 1931 a Vicenza, è considerato uno dei maggiori poeti italiani del Secondo Novecento. Si dedica, oltre che alla produzione poetica, alla saggistica e alla traduzione. Ha insegnato dapprima Filologia romanza e Stilistica e metrica italiana all’Università di Padova, poi Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Ginevra, dove per più di vent’anni ha esercitato il ruolo di chargé de cours. Ha ricoperto il  ruolo di Presidente dell'Accademia Olimpica di Vicenza e del Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna.


Secondo Andrea Zanzotto « Bandini è un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione; a sua differenza, è un poeta trilingue". Bandini scrive infatti in italiano, in veneto, o meglio, in vicentino, ma anche in latino. Per le composizioni in questa linfa gi sono stati assegnati  riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.  

Bandini pur non avendo fatto studi classici scrive anche poesie in lingua latina. "Avevo questo cruccio del latino" ha detto, "leggevo i classici e ne ero affascinato, pur non capendo nulla di quello che era scritto; ma a furia di leggerli sono diventato esperto della loro struttura!".


Risale al 1962 "In modo lampante", la sua prima opera, per i tipi di Neri Pozza. Seguono "Per partito preso" nel 1965, "Memoria del futuro" nel 1969 e "La mantide e la città" nel 1979, questi ultimi due editi da Mondadori. "Il ritorno della cometa" risale al 1985, mentre al 1994 "Santi di dicembre" e al 1998 "Meridiano di Greenwich". La sua ultima raccolta, "Dietro i cancelli e altrove", è stata pubblicata nel 2007 da Garzanti. Per quest'opera gli è stato consegnato a Marradi, sabato 6 ottobre 2007, il Premio di Poesia "Dino Campana".

 

 

Biografia e opere

Fernando Bandini, nato nel 1931 a Vicenza, è considerato uno dei maggiori poeti italiani del Secondo Novecento. Si dedica, oltre che alla produzione poetica, alla saggistica e alla traduzione.

 

Ha insegnato dapprima Filologia Romanza e Stilistica e poi Metrica italiana all’Università di Padova e Letteratura italiana Moderna e Contemporanea all’Università di Ginevra, dove per più di vent’anni ha esercitato il ruolo di chargé de cours.

 

È stato consigliere della Biennale di Venezia nei primi anni Ottanta e direttore dell’Istituto per le Lettere, il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. È presidente dell’Accademia Olimpica di Vicenza e membro del Comitato Scientifico di Casa Moretti di Cesenatico.

 

Neri Pozza ha pubblicato la sua prima raccolta di versi In modo lampante (Vicenza 1962).

Sempre da Neri Pozza usciva nel 1965 Per partito preso. Successivamente i suoi libri di poesia sono apparsi nella collana “Lo Specchio” della Mondadori: Memoria del futuro (Milano 1969) e La màntide e la città (1979). Nel 1994 è uscita presso l’editore Garzanti di Milano la raccolta Santi di Dicembre e nel 1998, sempre dallo stesso editore, Meridiano di Greenwich.

 

La sua ultima silloge, Dietro i cancelli e altrove, è stata pubblicata nel 2007 da Garzanti. Nel profilo poetico di Bandini c’è anche l’esercizio della poesia neolatina. Ha pubblicato i carmina Sacrum hiemale (Academia Regia Disciplinarum Nederlandica, Amstelodami 1965) e De itinere reginae Sabae (Neri Pozza, Vicetiis 1989); come poeta neolatino, si è distinto nel “Certamen Hoeufftianum”, bandito dall’Accademia Reale Olandese (il concorso noto in Italia per i successi che vi riportò Giovanni Pascoli) e nel “Certamen Vaticanum” della Fondazione Latinitas.

 

Accanto a poesie in lingua e in latino, l’autore compone anche versi in dialetto. I suoi testi sono presenti nelle più importanti antologie della poesia italiana contemporanea e sono stati tradotti in diverse lingue. Numerosi sono i premi che ha ottenuto per la sua attività poetica, tra i quali il Premio Cittadella, il Pietrasanta-Giosuè Carducci, il Premio Ignazio Silone, il Grandovere-Berlucci, il Modello-Città di Palermo, il Premio di Poesia Dino Campana e il Premio Senigallia di Poesia Spiaggia di Velluto.

 

Notevole la sua attività di traduttore: da ricordare la traduzione degli Epòdi di Orazio, editi dalla Marsilio di Venezia, e quella delle Canzoni di Arnaut Daniel, usciti presso Einaudi (Torino 2001). Gli studi di Bandini saggista riguardano il linguaggio poetico contemporaneo – Rebora, Jahier, i dialettali del Novecento. Suo è un apprezzato commento ai Canti del Leopardi (Garzanti, Milano 1983).

 

Attento alla tradizione dialettale della letteratura veneta, ha prodotto studi sulla letteratura pavana del Cinquecento e sull’ottocentesco Pittarini, del quale ha curato l’edizione de La politica dei villani, testo famoso nella memoria popolare, e l’edizione delle poesie rustiche.