Testimonial: Paul Polansky

  Paul Polansky

con

Monia Ovadia

 

Raccontare "l’altro sterminio"

 

Piazza Vescovado, 24/05/2014 - ore 22.00

  

Migliaia di maiali grufolano tra le baracche-stalla dell’ex Campo di sterminio di Lety, l’Auschwitz dei Rom dell’est Europa. A conferma della volontà di cancellare, o peggio, negare l’Altro Olocausto, quello delle popolazioni zingare. Contro questa strategia di cancellazione di una pagina terribile e occultata della storia dell’umanità si batte da anni Paul Polansky, scrittore e poeta statunitense di origine Ceka. Sarà lui lo straordinario Ospite d’Onore e "Poeta dell’anno" di Flussidiversi 2014, ottava edizione.

 

  

Al suo fianco, per comunanza di memorie, difficili e scomode, ci sarà Moni Ovadia, a ricordare, e far ricordare, la Shoah degli Ebrei e l’altro eccidio, quello appunto della popolazioni rom.

 

Nessuno potrà mai dire con esattezza quanti rom siano stati “cancellati” nei campi nazisti. Certo non meno di mezzo milione, provenienti dall’intera area balcanica e dell’Est Europa. Per loro nessuna celebrazione, ma silenzio, quasi che gli zingari siano, e siano stati, esseri umani diversi e scomodi e, perciò insignificanti. Polansky ha il merito di aver cercato la sua e la loro storia, le loro storie, di averne scritto e di averle poi trasformate in poesia.

 

Saranno proprio queste poesie che Ovadia leggerà e commenterà a Flussidiversi e sarà ancora una poesia, inedita, che Polansky scolpirà sul marmo del Lungomare di Caorle, accanto a quelle dei grandi poeti che lo hanno preceduto in questi anni di Flussi a Caorle: Andrea Zanzotto che, in occasione della prima edizione di Flissidiversi, volle dedicare a Caorle un prezioso Aiku, poi Christoph Wilhelm Aigner, Parizia Valduga, Géza Szocs , Ferdinando Bandini e, lo scorso anno, Vivian Lamarque.

 

Intorno a Polansky e a Ovadia il Festival che la Regione del Veneto e la Città di Caorle dedicano alla poesia, propone un amplissimo ventaglio di iniziative. Non mancherà l’incontro dei poeti delle regioni europee dell’Alpe Adria, che quest’anno annovereranno grazie a Polansky, anche quel grande bacino, ignoto o quasi, che è rappresentato dalla poesia zingara dell’est europeo. Incontri pubblici, musica, reading nel piccolo centro storico di Caorle, sotto l’ombra di quel meraviglioso imponente "matitone" che è il campanile romanico del duomo della cittadina veneta, non a caso scelto a logo della manifestazione.

Paul Polansky

Paul Polansky (Mason City, 17 febbraio 1942) è un poeta, attivista, scrittore e fotografo statunitense, vincitore nel 2004 del Human Right Avward.

 

Anni '60 e '70

 

Negli anni giovanili Paul pratica varie attività sportive, riesce anche a vincere numerosi titoli nel pugilato dilettantistico, e proprio questa attività sarà, in futuro, fonte d'ispirazione di Stray Dog, uno dei suoi libri.

 

La sua attività sportiva lo porta a vincere una borsa di studio presso la Marquette University.

 

Negli anni '60, durante il periodo di arruolamento forzato per il Vietnam, Paul decide di rimanere al di fuori del mondo bellico. Si trasferisce in Spagna, dove poi rimarrà per trent'anni. Arrivato a Madrid inizia il lavoro di giornalista e di editor per alcune riviste, e scrive anche alcune guide.

 

Gli spostamenti per Paul non sono però finiti. Lasciata Madrid si trasferisce infatti nelle campagne spagnole dove scopre l'amore per la caccia, e nel 1975 viaggia in Africa partecipando al Big game hunting.

 

Gli anni '90

 

Nel 1991, Paul si reca in Repubblica Ceca con l'intenzione di svolgere alcune ricerche sull'origine del ramo paterno della propria famiglia. I suoi studi hanno portato alla luce 40 mila documenti occultati relativi all'esistenza di un campo di lavoro inizialmente costruito per gli ebrei, ma in seguito impiegato solo per gli zingari. Il campo, localizzato nelle campagne di Lety era gestito dal Principe Karel VI Schwarzenberg, padre di quel Karel Schwarzenberg che ha ricoperto i ruoli di ministro degli esteri della Repubblica Ceca, e di presidente di turno dell'Unione Europea.

 

Trovatosi di fronte a un occultamento, Polansky decide di interrogare gli abitanti del luogo scoprendo l'esistenza di alcuni sopravvissuti. Dopo questa scoperta, inizia a tenere conferenze in varie occasioni e luoghi, una di queste al United States Holocaust Memorial Museum. Queste testimonianze sono raccolte in un libro intitolato Living Thru It Twice. Questa scoperta cambierà radicalmente l'esistenza dello scrittore che da quel momento dedica la propria vita alla causa dei rom e alla ricerca antropologica delle loro origini e tradizioni.

 

In seguito pubblica una serie di volumi in cui raccoglie storie, testimonianze e cultura delle popolazioni gitane nel corso della Seconda guerra mondiale. Il romanzo The Storm, un dettagliato racconto dei crimini commessi in Repubblica Ceca, crea uno scandalo che porta alla requisizione del volume dalle scaffalature librarie. La diatriba sul campo di Lety arriva in tribunale, con la partecipazione dell'avvocato Miloslav Ransdorf, attualmente membro del Parlamento Europeo.

 

Gli anni del Kosovo

 

Nel 1999 viene ingaggiato dalle Nazioni Unite e inviato nel Kosovo come intermediario tra le istituzioni e i gruppi rom perseguitati. Nel 2004 Paul Polansky è insignito del premio Human Rights Award, consegnatogli direttamente da Günter Grass.

 

Del 2005 il suo film-documentario Gipsy Blood, premiato al Golden Wheel International Film Festival di Skopje.

 

È impegnato nella salvaguardia dei diritti umani a favore dei Rom dell'est Europa.

 

Pubblicazioni

  • Undefeated, Multimedia Edizioni 2009
  • Boxing Poems Volo Press edizioni, 2010
  • Poesie, Damocle Edizioni 2011
  • La mia vita con gli zingari, Datanews, 2011
  • Il silenzio dei violini, con Roberto Malini, Il Foglio Letterario 2012
  • La mano di Dio, con Roberto Nassi, Il Foglio Letterario, maggio 2012
  • Cry, Gypsy, poems of Germany's Forced Deportations of Kisovo, Volo Press edizioni, 2012
  • Il pianto degli zingari, Volo Press edizioni, 2013

 

 (Da Wikipedia - Italia)

Alcune poesie

Moni Ovadia

Nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita. Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d'artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi.

 

Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un "teatro musicale" assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista.

 

Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell'immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.

 

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