Vasco Mirandola
La poesia in gioco
di e con Vasco Mirandola
Flavio Costa
pianoforte e fisarmonica
Caorle - sabato 23 maggio 2015
"Per certi versi Mirandola lavora sulle potenzialità nascoste nella lingua, ma lo fa non per accumulo, semmai per sottrazione, con una levità che è la stessa che nutre, da attore, la sua comicità."
Nicolò Menniti-Ippolito
Il gusto per la sterzata comica che si unisce ad una leggerezza del tono improntato ad una sorta di gentilezza, quasi ad instaurare tra poeta/attore e spettatore una complicità gradevole.
L’autore si insinua tra le pieghe delle parole, le stana, le gonfia, le allaga, le illude, le spela, le spiega, le allegra, le pettina, le intimidisce, le intontisce, le induce, le illude, le incolpa, ma dopo chiede sempre scusa.
sabato
Partendo dalle sue pubblicazioni Non urlare che mi rovini il prezzemolo, Il solito Tram Tram il 16 il 16, Carpe Diem Trote Gnam, Vasco Mirandola, con l’ineccepibile accompagnamento sonoro del solido maestro Flavio Costa, con cui ha condiviso varie avventure semantiche, ci accompagna in un divertenteexursus sugli autori che hanno giocato con le parole, dai primi del novecento a oggi.